Accordo tra la commissaria Ue Cretu e il ministro Lezzi
La copertura del credito d’imposta con i fondi europei nelle regioni del Centro-Sud potrà essere generalizzata e non più limitata agli investimenti che rientrano nella Strategia di specializzazione intelligente, la “S3”, introdotta nella programmazione 2014-2020 con l'obiettivo di concentrare gli sforzi e gli investimenti sulle aree di attività con maggiori potenzialità di crescita.
Lo prevede un accordo tra la commissaria europea per le Politiche regionali Corina Cretu e il ministro per il Sud, Barbara Lezzi, che sarà formalizzato nei prossimi giorni; la misura è di un miliardo di euro a valere sulle risorse europee del Pon Imprese e competitività e sui fondi Fesr delle regioni interessate, per i quattro anni compresi tra il 2016 e il 2019. L’intesa ha il merito di agevolare la spesa delle risorse europee che vede l'Italia cronicamente in ritardo, ma, secondo alcuni osservatori, «contraddice lo spirito iniziale della programmazione che puntava a usare le risorse europee per valorizzare le eccellenze di ciascun territorio e a evitare i finanziamenti a pioggia , a prescindere dai settori». Le Regioni interessate sono le cinque del Sud, che rientrano nella categoria «meno sviluppate» (Sicilia, Basilicata, Campania, Puglia e Calabria) e le tre «in transizione» (Sardegna, Molise a Abruzzo).
Il credito d'imposta per il Sud è previsto dalla legge di Stabilità 2016 e per il quadriennio 2016-2019 prevede un credito d'imposta del 20% per le piccole imprese, del 15% per le medie e del 10% per le grandi imprese, con soglie massime per ciascun investimento di 1,5, 5 e 15 milioni di euro.