Allucci di Agrorinasce: «È il momento di intensificare i controlli»
Rafforzata, a Caserta, l’attività di prevenzione delle infiltrazioni nel circuito economico che ruota attorno alla valorizzazione dei beni confiscati. Grazie a un protocollo d’intesa saranno intensificati i controlli antimafia e anticorruzione, estesi alla filiera e ai subappalti, sul patrimonio immobiliare gestito da Agrorinasce.
L’accordo è stato sottoscritto, ieri, 28 settembre, in Prefettura dal prefetto Giuseppe Castaldo, dall’assessore della regione Campania alla Legalità Mario Morcone, dai sindaci di cinque Comuni dell’agro aversano e da Elena Giordano, presidente dell’agenzia Agrorinasce, che cura il recupero, la valorizzazione e la gestione di oltre 150 beni sottratti alla camorra. Presenti anche il prefetto Bruno Corda, direttore dell’Agenzia nazionale per i beni confiscati (Anbsc) e il presidente del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Gabriella Maria Casella. Tra i progetti sensibili vi è anche quello dall’elevato valore simbolico ed economico de “La Balzana”; situato nel comune di Santa Maria la Fossa, il complesso agricolo, confiscato a Francesco Schiavone e Francesco Bidognetti, diventerà un Parco agroalimentare di livello regionale, finanziato nell’ambito della strategia nazionale per la valorizzazione dei beni confiscati attraverso le politiche di coesione.
Più in particolare, il protocollo estenderà le cautele antimafia sia al di sotto della soglia prevista dalla legge per incarichi, lavori e forniture che nei confronti della “filiera delle imprese”. E introdurrà l’applicazione delle verifiche antimafia a tutti i rapporti con soggetti che usufruiscono di assegnazioni in uso, a qualunque titolo, anche gratuito, dei beni confiscati, a garanzia delle regole dell’evidenza pubblica e della trasparenza. Verrà, poi, attivato un sistema di controlli sui principali cantieri e una specifica banca dati per arricchire e migliorare la qualità del patrimonio informativo disponibile. Ad una cabina di regia, istituita in prefettura, il compito di monitorare l’attuazione del protocollo.
«In questo momento – dichiara l’ad Giovanni Allucci –, Agrorinasce segue 13 cantieri sui beni confiscati e altri importanti progetti partiranno nel 2023. Il protocollo rafforza la collaborazione istituzionale nel contrasto alla camorra e innalza il livello di attenzione».
Claudio Lombardi